Sono partiti a inizio gennaio 2018 i progetti pluriennali i progetti di welfare generativo e sviluppo di comunità a Trento e Rovereto, nei quali ATAS onlus è impegnata come capofila o partner.
ConFini Comuni
Nei quartieri Solteri Magnete Centochiavi e Madonna Bianca/Villazzano 3 a Trento il progetto ConFini Comuni si propone di sviluppare e rafforzare le relazioni e le reti tra persone e tra associazioni e cittadini in un'ottica generativa e sostenere i cittadini attivi nel prendersi carico della propria comunità. ATAS onlus è proponente e coordinatore di questo progetto, finanziato dal Comune di Trento – bando sulla sperimentazione del welfare generativo di quartiere - e realizzato in collaborazione con il Comune di Trento, Cooperativa FAI, Non profit network – CSV Trentino, Cooperativa Arianna e con la partecipazione di un’ampia rete di soggetti già attivi del territorio. Grazie a questo progetto un'equipe di quartiere formata da operatori di comunità e educatori dei Poli Sociali sarà impegnata per due anni nell'attivazione e cura di relazioni e reti generative, con particolare attenzione agli ambiti prioritari individuati nel bando: bambini/adolescenti, interazione fra le varie culture, risorse associative e cittadinanza attiva a Solteri Magnete Centochiavi e bambini/adolescenti, anziani soli, adulti soli in condizione di disoccupazione, famiglie monogenitoriali, interazione fra le varie culture nel quartiere Madonna Bianca/Villazzano 3.
Due progetti di welfare generativo sono invece il risultato del percorso di progettazione e bando welfare a km 0 della Fondazione Caritro in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento.
ORTinBOSCO & VITAinCENTRO
ORTinBOSCO & VITAinCENTRO è il progetto triennale coordinato dal Comune di Rovereto, che si sviluppa nel centro storico di Rovereto e al Bosco della città, in partenariato con ATAS onlus, Punto d’Approdo, APSP Vannetti e Fondazione Famiglia Materna. ATAS onlus è capofila delle attività nel centro storico, che hanno l'obiettivo di promuovere il benessere delle persone attraverso lo sviluppo di relazioni di comunità generative e includenti e la cura e valorizzazione degli spazi inutilizzati o sottoutilizzati, per farli diventare luoghi di comunità.
VIP - Very Informal People
VIP – Very Informal People con capofila la Cooperativa Fai e partner ATAS onlus, Comune di Trento, Comunità della Valle dei Laghi, Cooperativa Città Futura, e Studio Tangram. Le attività sono concentrate nel quartiere di Madonna Bianca/Villazzano 3 a Trento e nella comunità della Valle dei Laghi e sono indirizzate alla creazione di un un sistema informativo vivente e partecipativo, basato su punti informali, i VIP, che metta in collegamento il territorio ai servizi. Il focus del progetto è la creazione di una rete che permetta la crescita continua delle conoscenze e delle competenze dei VIP, con il supporto di operatori e facilitatori di processo, che potranno trovare utili sinergie con il progetto ConFini Comuni. Sarà attivata inoltre la collaborazione con il progetto La vecchiaia che vorrei, promosso da UISP Comitato del Trentino, Comune di Trento, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, FAI, Associazione AMA, Coop. Neuroimpronta, Farmacie comunali, Auser, Associazione Noi Quartiere, ITEA, APSP Margherita Grazioli.
Periodo e luogo di realizzazione
Da gennaio a dicembre 2015
Obiettivi
Il progetto ha trattato il tema della salute delle donne in situazione di vulnerabilità: salute intesa come benessere della persona nei suoi molteplici aspetti sociali, sanitari e relazionali. Il progetto ha sperimentato l'approccio, i principi e i metodi dialogici sviluppati in Finlandia per migliorare la collaborazione tra gli enti che si occupano di questo tema per un'azione più efficace in termini di risposta al diritto alla salute e di ridefinizione delle logiche di risposta al disagio. Inoltre, l'approccio e i metodi dialogici sono stati utilizzati per sperimentare percorsi partecipati con alcune donne in situazione di vulnerabilità, basati sulla riattivazione di risorse da parte delle utenti stesse e dei contesti intorno a queste e sull'integrazione dialogica dei servizi.
Attività e risultati
Il progetto ha agito su due livelli strettamente connessi: il rapporto tra enti e servizi e il rapporto con le utenti finali e ha sperimentato l'esperienza finlandese per verificare sui due livelli la sua efficacia ovvero l'efficacia del dialogo secondo l'approccio e le prassi metodologiche finlandesi. La sperimentazione a livello della filiera è iniziata con una Introduzione ai metodi dialogici ed è preseguita con i Dialoghi sulle prassi e con un Dialogo nel futuro. Queste le domande cha hanno fatto da sfondo a questa fase: L'opportunità delle donne vulnerabili di migliorare la propria salute è direttamente correlata alla nostra prassi. Come migliorarla affinché le donne accedano alla salute? Come possono le nostre prassi integrarsi in modo da sostenere e supportare il benessere e la salute della donna? Cosa intendiamo per salute? La sperimentazione ha evidenziato possibilità di cambiamento nelle logiche di funzionamento del sistema, sia nella collaborazione tra gli enti, sia all'interno degli enti stessi. Nel percorso degli enti sono stati 10 gli Enti/Servizi coinvolti: Comune di Trento, Lila Trentino onlus, ATAS onlus, Servizio Politiche Sociali PAT, Servizio Salute PAT, Servizio Alcologia APSS, Consultorio APSS, Fondazione Comunità Solidale, Casa Padre Angelo, ACISJF-Casa della Giovane. I partecipanti hanno apprezzato la portata dell'approccio in termini di potenzialità di analisi e cambiamento e hanno anche proposto di portare l'approccio e i metodo sperimentati all'interno delle proprie strutture o in equipe o tavoli già esistenti, o anche a livello del sistema.
La sperimentazione dei percorsi con le donne (due percorsi) ha voluto verificare come l'approccio dialogico potesse determinare, anche rispetto agli utenti finali, un approccio nuovo e generativo. Il feed back e le riflessioni espressi dai partecipanti rispetto alla sperimentazione dei percorsi con le donne hanno fatto emergere le potenzialità/possibilità dell'approccio dialogico di: cambiare le logiche tradizionali degli incontri con gli utenti; determinare un cambiamento e una relazione diversa, nella quotidianità e generativa, tra i servizi e gli utenti; attivare uno scambio di saperi tra utenti e operatori/operatrici; stabilire una relazione umana e professionale allo stesso tempo; ridare dignità e senso alle persone; portare una visione diversa: approccio tra operatori, servizi, utenti, che è alla pari.
Finanziamento
Provincia autonoma di Trento - bando Pari Opportunità e ATAS onlus
Partner
ATAS onlus, Comune di Trento, Fondazione Comunità Solidale, LILA Trentino. Sono inoltre stati coinvolti il Servizio Salute e Solidarietà Sociale della Provincia autonoma di Trento, l'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari (Servizio Alcologia e Consultorio), Casa della Giovane, Casa Padre Angelo.
Periodo e luogo di realizzazione
Da maggio 2014 a maggio 2015 – Trento e Rovereto.
Obiettivi
In occasione dei 25 anni di attività ATAS onlus ha proposto un percorso di confronto e riflessione che risponde al proprio fine statutario di “sensibilizzare alla conoscenza e comprensione del fenomeno migratorio per la prevenzione di fenomeni di xenofobia e razzismo”. L’esperienza di ATAS onlus nell'ambito dell’accoglienza e integrazione è stata messa in gioco con l’obiettivo di promuovere convivenza e coesione sociale. Il progetto ha promosso e valorizzato la conoscenza della storia e delle diverse culture dell’immigrazione in Trentino, le relazioni con e tra le persone portatrici di diverse culture, la consapevolezza rispetto a temi fondativi dei processi di integrazione, la partecipazione attiva all’analisi del contesto e alla definizione di prospettive e linee di azione.
Attività e risultati
Il percorso di confronto, riflessione e sensibilizzazione ha visto la realizzazione delle seguenti iniziative: Il Caffè delle Culture: evento cultural-conviviale di conoscenza e scambio sul tema dell’abitare e del vivere le relazioni presso diverse culture; Tre Caffè dibattito su temi fondamentali per la nostra comunità e al cuore delle attività di ATAS onlus: ll condominio multiculturale, Il disagio oltre le appartenenze culturali, Convivenza e integrazione guardando alla comunità; la Rappresentazione teatrale Bilal. Pensi di saper distinguere il paradiso dall'inferno sulle migrazioni forzate attraverso il Mediterraneo.
Ha
concluso il progetto l'evento del 28 maggio 2015 Dalla
storia dell’immigrazione al futuro dell’integrazione.
L'incontro,
condotto da Raffaele
Crocco,
giornalista RAI, si è aperto con gli interventi di Francesco
Colato,
Presidente di ATAS onlus e Giuseppe
Ferrandi,
Direttore della Fondazione Museo Storico del Trentino. Durante la
serata è stato presentato il documentario I
fiumi lo sanno
sugli ultimi 25 anni di immigrazione in Trentino, a cura di Federico
Zappini, Francesca Bottari e Stefano Rubini
e realizzato grazie al contributo della Cassa Rurale di Aldeno e
Cadine, della Fondazione Caritro e di Atas onlus. Sono seguiti gli
interventi Dall’accoglienza
all’integrazione
da parte di
Massimiliano Tarozzi,
Università di Bologna e
Vulnerabilità oggi e domani,
non
solo immigrazione
di Giuseppe
Sciortino,
Università di Trento. L'evento si è concluso con la presentazione
da parte di Matteo
Bazzocco,
Consigliere di ATAS onlus, del percorso realizzato e delle
prospettive emerse:
Oltre
l’accoglienza, l’accompagnamento
Oltre il singolo, la
comunità
Oltre il servizio, la corresponsabilità
Oltre la
sovranità, la condivisione
Oltre la territorialità, la
transnazionalità
Oltre l’immigrazione…
Finanziamento
Intrecci di comunità è stato cofinanziato dalla Fondazione Caritro all'interno del bando annuale per progetti culturali di rilievo, dalla Cassa Rurale di Aldeno e Cadine e da ATAS onlus.
Partner
Il
Gioco degli Specchi, ACLI Trentine, Caritas Trento, Trentini nel
Mondo onlus, Keleidoscopio, Fondazione Museo Storico del Trentino.
Periodo e luogo di realizzazione
Da settembre 2014 a giugno 2015 - Trento, Rovereto, Val di Non.
Obiettivi
Il progetto INTEREST: INtegrare TEssendo REti e Servizi Territoriali dal condominio al quartiere ha proseguito il lavoro del progetto TRA.Mi.Te allargandone i confini: dalla dimensione condominiale, nei 4 contesti territoriali in cui TRA.Mi.Te si è sviluppato, ci si è allargati ai rispettivi quartieri. Il focus è rimasto l'integrazione, un termine che raccoglie una necessità tanto di cittadini italiani quanto di quelli stranieri: significa costruire una identità e un senso di appartenenza sulla base del condividere problemi, relazioni e prospettive comuni.
Attività e risultati
Si è cercato di costruire insieme ai cittadini, italiani e stranieri, alle istituzioni, ai servizi e operatori sociali un percorso che aiutasse a riattivare un senso di appartenenza concreto e generativo.
Per questo si sono sviluppati percorsi formativi per i cittadini e per operatori e figure nodo - centrati sul dialogo, sulla mediazione, sulle relazioni, sullo sviluppo di comunità, sulla progettazione partecipata - così da fornire strumenti minimi ma diffusi per rafforzare e incrementare le capacità generative delle relazioni stesse di comunità. Si sono attivate forme di auto-organizzazione in risposta ai diversi problemi nei singoli contesti e per questo sono state invitate a raccontarsi esperienze messe in atto in altri luoghi. Si è sviluppato infine il sito di quartiere www.tesserequartieri.eu, già attivato con TRA.Mi.Te. Sul versante della casa si è raccolta una delle sfide portate in TRA.Mi.Te dall'incontro con l'esperienza tedesca sul riutilizzo del patrimonio sfitto e si è arrivati a sviluppare la sperimentazione dell'”housing di quartiere” nel rione S. Marco a Rovereto.
Il lavoro di progetto è stato centrato sulle relazioni dialogiche tra cittadini come fattore chiave dei processi generativi nei legami di comunità. Di conseguenza sono stati fondamentali sia la tessitura dei rapporti di rete nella quotidianità (tra/verso i cittadini italiani e stranieri e tra/verso referenti e enti no-profit dei contesti di quartiere) sia l'attivazione di strumenti/eventi strettamente funzionali ad attivare processi di ricostruzione delle reti generative tra cittadini (caffè dibattito, incontri conviviali, incontri di progettazione partecipata, eventi culturali). Questo ha costituito la base per promuovere micro-iniziative di riattivazione dei legami e delle forme di servizio tra cittadini e per iniziare a delineare strutture a livello di quartiere in grado di continuare il lavoro di processo sulla generatività dei legami di comunità, con particolare riferimento alla presenza e alla interazione positiva tra italiani e stranieri.
Gli output del progetto sono stati i seguenti: rafforzate o sviluppate ex novo reti di cittadini italiani e stranieri attive nei quartieri coinvolti; numerose iniziative attivate da cittadini (feste, merende, laboratori vari); video realizzati in forma partecipata con cittadini dei quartieri sulle relazioni di comunità, sulla raccolta differenziata, sull'housing di quartiere; mostra fotografica sulla storia di un quartiere; doposcuola per bambini di elementari e medie gestito da genitori; giornate di pulizia dei quartieri; laboratorio di cucina; laboratorio di cucito; reti di quartiere progressivamente arricchite di nuova partecipazione.
Finanziamento
Unione
Europea – Fondo Europeo per l'Integrazione e Ministero
dell'Interno.
Partner
Comune
di Trento, Comune di Rovereto, Comunità della Val di Non, Fondazione
Famiglia Materna, Kaleidoscopio, Con.solida, APPM, FIMAA, UPPI,
SUNIA, Patto Casa, APSP Vannetti, Il Gioco degli
Specchi e Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani.
Per visitare il sito web Tessere Relazioni nei Quartieri: www.tesserequartieri.eu
Per scaricare il volantino del progetto:
Si è concluso a dicembre il progetto Relazioni in movimento: la pratica dello sport come strumento di integrazione delle donne di origine immigrata in Trentino, con l'incontro pubblico di presentazione del Rapporto di ricerca il 21 dicembre presso il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università di Trento. Il Rapporto, a cura di Milena Belloni e con la supervisione scientifica di Paolo Boccagni, può essere scaricato dal sito di Atas.
Il Rapporto contiene una breve review della letteratura sul tema dell'accesso allo sport e dell'integrazione attraverso lo sport e alcuni dati sulla pratica dello sport e sui tesseramenti in Trentino. Segue un'analisi di quanto emerso dalle interviste a donne di origine immigrata che praticano (e non) sport o attività fisica e a “testimoni privilegiati”, che mette in evidenza le opportunità in termini di integrazione e gli ostacoli alla pratica sportiva. Sono poi riportate esperienze e pratiche in atto o concluse sul tema dello sport e integrazione, tra i quali anche progetti nei quali Atas è coinvolta.
Le conclusioni e i punti chiave della ricerca mettono in evidenza alcuni elementi. Attraverso le interviste è stato approfondito l'importante ruolo dello sport (e dell'attività fisica più in generale) nel favorire l'integrazione socio economica e linguistica, e in questo ambito anche nel far conoscere le culture e gli approcci allo sport dei Paesi di provenienza. Sono emerse la necessità di raccogliere in maniera sistematica e condividere i dati disponibili a livello provinciale e l'indicazione di coinvolgere la popolazione migrante negli interventi per promuovere attività fisica presso le donne di origine straniera, guardandosi dagli “stereotipi”. E' emerso anche come cittadinanza, regolamenti sportivi e codici di abbigliamento possano essere ostacoli alla pratica sportiva. Quando si analizzano gli ostacoli alla partecipazione allo sport è necessario prendere in considerazione le condizioni socio-economiche (ad esempio per la partecipazione degli alunni a attività scolastiche extracurriculari o attività sportive extrascolastiche), l'ottica di genere (ad esempio in alcune comunità) e la variabile della più o meno recente immigrazione, mentre la pratica religiosa non sembra essere di per sé un ostacolo alla partecipazione sportiva. Rimane da analizzare la situazione di quelle donne immigrate a seguito dei mariti non lavoratrici con minime interazioni con il contesto sociale e anche la situazione delle assistenti domiciliari rispetto alla pratica di attività fisica.
Sempre all'interno del progetto Relazioni in movimento, è stata preparata una mostra fotografica con la collaborazione di Alessio Coser, UISP, Apecheronza Basket Avio e Centro Astalli, e grazie alla disponibilità di alcune partecipanti alle interviste per il Rapporto di ricerca. La mostra ritrae le atlete intervistate e momenti sportivi o di attività fisica, e riporta stralci di interviste e citazioni sulla relazione tra sport/attività fisica e socializzazione, salute e pari opportunità.
Il progetto Relazioni in movimento: la pratica dello sport come mezzo di integrazione delle donne di origine immigrata in Trentino è stato realizzato da Atas onlus in partenariato con il Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale – Università degli Studi di Trento e l’Unione Italiana Sport Per Tutti – UISP Comitato Trentino grazie al contributo della Provincia autonoma di Trento – bando per le pari opportunità tra donna e uomo. Grazie a tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione del progetto, partecipato alla ricerca, alle interviste, alla presentazione pubblica e alla preparazione della mostra fotografica! Leggi il rapporto di ricerca:
Periodo e luogo di realizzazione
Da settembre 2013 a giugno 2014 - Trento, Rovereto, Val di Non.
Obiettivi
Nel corso del progetto TRA.Mi.Te: Tessere Relazioni per l'Abitare tra i Migranti e il Territorio ATAS onlus ha lavorato su due livelli, avendo sullo sfondo l'obiettivo di incrementare le interazioni/relazioni positive tra italiani e stranieri: quello delle reti e relazioni di vicinato e quello delle reti e relazioni di filiera tra istituzioni, enti e cittadini. Il focus di queste ricostruzioni di relazioni è la riattivazione dei contesti abitativi come contesti di cittadinanza attiva (persone che si riappropriano del proprio contesto), misurando in ciò quanta integrazione si poteva produrre tra persone italiane e straniere.
Attività e risultati
Nei contesti condominiali toccati dal lavoro del progetto – Torri di Villazzano Tre e Centochiavi a Trento, Complesso Intercity a Rovereto, Quartiere Prato a Cles – a livello di vicinato si sono innescate dinamiche contagiose di coinvolgimento, di solidarietà e di amicizia tra vicini prima diffidenti o indifferenti. Oggi sembra che la riattivazione della cittadinanza debba essere per forza e immediatamente centrata sul fare qualcosa di concreto: prioritario, per le persone, è invece riacquistare il piacere di ritrovarsi, un piacere libero da ogni prospettiva di impegno concreto. Questa però è la base su cui si costruisce anche l'impegno a fare, come è avvenuto nei nostri contesti. Diversi sono stati perciò i momenti conviviali organizzati con le (e dalle) stesse persone, anche cittadini non italiani, nei quali si sono intrecciati rapporti nuovi, anche caratterizzati da condivisioni di spessore rispetto alla vita del contesto e che hanno visto la partecipazione tra le 20 e le 40 persone, a seconda del contesto. Ma dentro questo cerchio di persone c'è anche un gruppetto, tra le 6 e 10 persone, più interessato a condividere tempo e energie per il proprio contesto, che ha partecipato a incontri formativi tesi a fornire qualche strumento per la gestione del contesto abitativo; le persone piano piano si sono legate tra di loro o sono entrate attivamente in realtà di quartiere già strutturate. Si tratta della premessa alla presa in carico attiva e diffusa del contesto da parte degli inquilini: ciò che noi abbiamo chiamato “portierato sociale”. Alcune di queste persone più attive sono state messe in rete anche con i livelli intermedi di comunità (operatori sociali del pubblico e del privato sociale) e anche con i livelli anche istituzionali: quella che noi abbiamo chiamato rete di filiera di comunità (tra istituzione e cittadini).
A livello di relazioni di reti di filiera locale (tra italiani e stranieri, operatori e cittadini) si sono creati quindi gruppi di progetto ancora informali (tra le 6 e le 10 persone a seconda del contesto) che si sono impegnate a implementare le iniziative del progetto, ma soprattutto a riflettere sul come ricostruire i legami all'interno dei contesti abitativi, avviare iniziative sui problemi concreti, superare le resistenze e le diffidenze reciproche tra italiani e stranieri. Suggestioni e ipotesi di lavoro introdotte attraverso il progetto hanno incrociato e contaminato il modo di partecipare di tutti, cittadini, operatori, funzionari, politici.
Questi cerchi concentrici permettono a chiunque di sentirsi parte della comunità e sono luoghi però in cui si costruisce il passaggio stesso delle persone, all'interno di una comunità, da uno stadio di autosufficienza, ad uno di desiderio, ad uno di condivisione e consapevolezza, ad uno di azione. Tutto ciò concedendo ad ognuno il proprio tempo e il proprio spazio di comunità in cui costruire o rinforzare gradualmente il proprio senso di appartenenza attraverso relazioni interetniche e interculturali.
A supporto dei processi partecipativi qui sinteticamente illustrati sono state proposte numerose iniziative: 3 tavole rotonde per lo scambio di esperienze, 13 laboratori formativi, 5 caffè delle culture, ed è stato sviluppato il sito www.tesserequartieri.eu, un punto di riferimento e uno spazio di confronto per i quartieri che intendono puntare sulla costruzione di comunità partecipate e solidali.
L'esperienza sta proseguendo con il progetto INTEREST, consolidando quanto realizzato e allargando dal micro-contesto abitativo alla dimensione del quartiere.
Finanziamento
Unione
Europea – Fondo Europeo per l'Integrazione e Ministero
dell'Interno.
Partner
Comune
di Trento, Comune di Rovereto, Comunità della Val di Non, Fondazione
Famiglia Materna, Cooperativa Kaleidoscopio, FIMAA, UPPI, SUNIA,
Patto Casa, APSP Vannetti, Euricse, Il Gioco degli Specchi e Forum
Trentino per la Pace e i Diritti Umani.
Per visitare il sito web Tessere Relazioni nei Quartieri: www.tesserequartieri.eu
Per scaricare il volantino del progetto:
Periodo e luogo di realizzazione
Da maggio 2012 a gennaio 2013 - Trento
Obiettivi
Salute in Cammino è stato un progetto rivolto alle donne, in particolare alle nuove trentine e che si è posto come obiettivo la promozione della salute e della conoscenza del sistema sanitario.
Attività e risultati
Si è svolto un percorso formativo di 40 ore per la maggior parte presso la Casa di Accoglienza Femminile di ATAS onlus e aperto alla partecipazione di 15 donne straniere e 8 donne italiane (solo moduli 2 e 5). E' stata realizzata la miniguida Salute in Cammino: per il benessere delle donne in Trentino che riassume i contenuti del percorso formativo Salute in Cammino: il sistema sanitario trentino, la prevenzione in diversi ambiti, i diritti dei migranti, la gestione delle emergenze, alcuni aspetti culturali legati alla salute, il laboratorio di cucina (per scaricare la miniguida, leggi il PDF in allegato).
Le partecipanti hanno avuto la possibilità di conoscere meglio i propri diritti in ambito sanitario e il funzionamento del sistema sanitario trentino, di acquisire elementi sulla gestione delle emergenze e, anche grazie all'intervento dei diversi specialisti, di affrontare il tema della prevenzione in vari ambiti. Il progetto ha inteso agire anche sulla promozione del benessere relazionale delle persone, permettendo l'interscambio tra culture.
Il percorso si è composto di 5 moduli: sistema sanitario locale: organizzazione e funzionamento del sistema sanitario trentino (tessera sanitaria, CUP, medico di base, ecc.); aspetti culturali: i diversi modi di relazionarsi col proprio corpo e con la malattia, a seconda della cultura di origine; prevenzione: il ruolo del medico di base e degli specialisti (ginecologo, dentista, nutrizionista...), la promozione di stili di vita sani e la sicurezza domestica; gestione delle emergenze: il Servizio Sanitario di Urgenza ed Emergenza Territoriale 118 e la pratica del primo soccorso; laboratorio di cucina: cucina italiana e dei Paesi di provenienza delle partecipanti in un'ottica di educazione alimentare.
Finanziamento
Provincia Autonoma di Trento – bando pari opportunità
Partnenariato
Comune di Trento, Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, Cooperativa Città Aperta, Gruppo Immigrazione Salute - Gr.I.S. Trentino, Associazione RASOM, Associazione Infusione, Associazione il Gioco degli Specchi, Associazione AMIC, Associazione CASVI, Croce Rossa Italiana – Trentino.
Per scaricare la Miniguida in pdf:
Periodo e luogo di realizzazione
Da settembre 2012 a giugno 2013 – Trento, Rovereto, Val di Non
Obiettivi
Il progetto MI.CASA: reti e servizi per migranti in cerca di casa aveva l'obiettivo di facilitare l’accesso all’alloggio dei migranti e a rafforzare la filiera trentina dell'housing sociale.
Attività e risultati
La ricerca di un alloggio sul mercato privato delle famiglie immigrate è resa più difficile dalla carenza di reti e di informazioni soprattutto in merito alla contrattualistica e alla gestione della casa, ma anche a causa della diffidenza sia economica sia culturale che essi incontrano nel momento in cui intendono accedere autonomamente al mercato della casa. Il concetto chiave del progetto MI.CASA è stato l’approccio di rete per attuare interventi coerenti e coordinati che rispondano al disagio abitativo. A questo proposito si è cercato di promuovere la rete della filiera abitativa ed è stato organizzato il convegno Abitare la città sul tema dell’housing sociale con linee guida sul tema immigrazione-casa-immigrati. Per favorire una maggior professionalità e una migliore relazione tra i soggetti del sistema abitativo e gli utenti/ cittadini di Paesi terzi, sono stati proposti momenti formativi a favore sia degli operatori del progetto e del privato sociale, sia degli operatori pubblici e privati del sistema abitativo, anche a favore dei cittadini di Paesi terzi. Il progetto ha inoltre previsto l’attivazione di uno sportello di informazione, orientamento e accompagnamento per l’accesso all’alloggio presso le sedi ATAS onlus di Trento e Rovereto e a sostegno dello “sportello convivenza” della Comunità della Val di Non.
Finanziamento
Unione
Europea – Fondo Europeo per l'Integrazione e Ministero
dell'Interno.
Partner
Comune
di Trento, Comune di Rovereto, Comunità della Val di Non, Fondazione
Famiglia Materna, FIMAA, UPPI, SUNIA, Patto Casa, Euricse, Il Gioco
degli Specchi e Forum Trentino per la Pace e i Diritti Umani.
Per visitare il sito web del progetto: www.progettomicasa.org/
Il progetto ha avuto inizio a dicembre 2010 con la creazione di un tavolo di lavoro nato da una prima collaborazione tra il polo sociale Oltrefersina-Mattarello e le fiduciarie ITEA della cooperativa Kaleodoscopio, che poi è stato allargato alle associazioni che gestiscono alloggi all'interno delle Torri (Cinformi, ATAS onlus, Voce amica). L’obiettivo quello di arricchire la lettura della percezione del territorio, conoscersi e condividere buone prassi di comunicazione e azione. Durante una prima è stata realizzata un’indagine quantitativa sulla persone che abitano i due quartieri delle torri (Madonna Bianca e Villazzano 3) andando ad indagare aspetti quali: residenti, fasce d'età, cittadini stranieri, numero dei componenti dei nuclei famigliari, risorse presenti e potenziabili. Nel corso degli incontri è emersa l'esigenza di capire e approfondire la reale percezione che gli abitanti hanno nel vivere il quartiere. Si è quindi costruito un’intervista che andasse ad approfondire alcuni aspetti quali percezione del territorio (aspetti positivi e negativi, problematiche, sicurezza sul territorio, cambiamenti significativi nel tempo), rapporti con il territorio e con altri servizi presenti (collabora con altri servizi?bisogno di creare rete con gli altri servizi?), suggerimenti e proposte (ci sono aspetti da potenziare?, è disponibile ad essere coinvolto). L'intervista è stata somministrata a 15 “attori privilegiati” tra le realtà presenti sul territorio. I risultati sono stati rielaborati dal gruppo di lavoro e presentati a tutte le realtà presenti sul territorio. L'incontro ha dato la possibilità di conoscersi. Il tavolo ha raccolto gli spunti emersi durante l'incontro e sta lavorando per trovare la modalità per incontrare i residenti. In questa fase del progetto si è inserito il contributo di CONSOLIDA nel quadro della vincita del bando "Sicurezza e vivibilità" che vede impegnata la stessa CONSOLIDA sia nel quartiere delle Torri sia nell'area di Spini di Gardolo attraverso il progetto NOI QUARTIERE. Quest'ultimo, pur non esaurendo le attività del Tavolo, ha rappresentato e sta rappresentando uno strumento significativo che ha consentito di realizzare un questionario somministrato a 236 residenti delle Torri circa la vivibilità e la partecipazione nel quartiere. I dati raccolti hanno dato impulso per l'avvio di una nuova fase che ha visto l'organizzazione e la realizzazione di incontri con i residenti sotto forma di workshop e di diverse inizative che sono stati momenti di confronto e partecipazione attiva. L'impegno di ATAS onlus nel quartiere è continuato attraverso il progetto TRA.Mi.Te.
Periodo e luogo di realizzazione
Settembre 2010 - settembre 2011, Rovereto.
Obiettivi
Il progetto di intervento socio-educativo denominato Vivere "le Fucine" si propone di promuovere la fruibilità, vivibilità e valorizzazione degli spazi pubblici del quartiere, in particolare del parco giochi, e di intervenire a livello di mediazione sociale e gestione dei conflitti di vicinato e generazionali promuovendo la tutela dei diritti e la prevenzione della vittimizzazione.
Attività
Il progetto si articolava in due interventi distinti, ma complementari. Il primo era una "Operazione di ascolto" finalizzata alla conoscenza del territorio e della qualità della vita nel quartiere attraverso il coinvolgimento diretto dei referenti condominiali e delle famiglie residenti. Il secondo intervento era definito "Progetto Parco" il cui scopo era di riqualificare lo spazio comune Parco Giochi e le aree limitrofe, attraverso il contatto e coinvolgimento diretto dei ragazzi che lo frequentavano abitualmente, allo scopo di effettuare una mediazione di comunità che rendesse lo spazio usufruibile a tutte le fasce di età.
Risultati
Costituzione di un Comitato dei residenti delle Fucine di Rovereto orientato inizialmente alla gestione comune della manutenzione del verde. Successivamente il Comitato ha affrontato le problematiche relative all'illuminazione delle parti comuni, agli spazi di incontro per i residenti, alle relazioni intergenerazionali. Adesione massiccia delle famiglie residenti alla operazione di ascolto dalla quale sono emerse importanti indicazioni finalizzate al miglioramento della vivibilità del quartiere. Coinvolgimento dei giovani che frequentavano il quartiere che attraverso il contatto diretto e l'accompagnamento degli operatori di strada, hanno preso coscienza della situazione e contribuito attivamente alle attività di riqualificazione del Parco Giochi. Gli stessi giovani hanno anche partecipato ad un incontro di dialogo/confronto con i residenti più anziani. Pubblicazione di una brochure informativa del progetto e dei risultati conseguiti. Avvio di una fase di verifica e valutazione post-progetto e raccolta di indicazioni e di ipotesi per future attività di promozione sociale nel quartiere.
Finanziatore
Provincia Autonoma di Trento – Servizio Autonomie Locali (Interventi nell'ambito della Sicurezza Urbana L.P. - 08/2005).
Partner
Cooperativa Sociale Kaleidoscopio (capofila), Comune di Rovereto, ITEA - Istituto Trentino per l'Edilizia Abitativa, Comunità Murialdo, ATAS - Associazione Trentina Accoglienza Stranieri.
Periodo e luogo di realizzazione
Ottobre 2010 - luglio 2011, Trento.
Obiettivi
Si tratta di un progetto presentato all'interno del programma del “Fondo Sociale Europeo - interventi formativi a favore di persone in situazione di disagio sociale”. L’obiettivo del progetto era quello di promuovere la socializzazione dei partecipanti con il mondo del lavoro in Trentino.
Attività
Il percorso formativo si componeva di una fase di formazione in aula (98 ore) e di una fase di tirocinio in azienda (360 ore) per 10 migranti in situazione di disagio sociale, ospiti negli alloggi di ATAS onlus o segnalati dai servizi sociali. Il percorso formativo ha incluso sia aspetti strettamente legati all’attività lavorativa, sia aspetti legati ad un percorso di ‘autonomizzazione’ generale della persona, prevedendo le seguenti materie: lingua italiana, conoscenza del territorio e dei diversi servizi, mondo e mercato del lavoro, diritti e doveri dei lavoratori, pari opportunità e non discriminazione, gestione del bilancio personale, formazione specifica nel settore individuato per il tirocinio in azienda. I tirocini formativi sono stati realizzati nei settori della legatoria, della ristorazione e in una cooperativa di inserimento lavorativo (assemblaggio e legatoria). .
Risultati
Otto allievi sono risultati formati, avendo ottenuto una valutazione positiva e avendo frequentato almeno il 70% del percorso formativo. I partecipanti hanno potuto migliorare la conoscenza della lingua italiana, conoscere diversi aspetti del territorio e del mondo del lavoro in trentino, e realizzare un periodo di tirocinio che ha permesso di acquisire i prerequisiti lavorativi e anche conoscenze e competenze specifiche in relazione al settore del tirocinio.
Finanziatore
Fondo Sociale Europeo, Provincia Autonoma di Trento.
Partner
Area Inclusione Sociale del Comune di Trento, Con.solida.
Periodo e luogo di realizzazione
Febbraio - marzo 2011, Trento.
Obiettivi
Promuovere
le attività di volontariato nei confronti delle fasce più deboli della
popolazione immigrata e rafforzare il servizio di orientamento alla
ricerca del lavoro di ATAS onlus.
Attività
Il
progetto ha coinvolto 16 giovani volontari o giovani interessati al
volontariato presso ATAS onlus e ha previsto un percorso formativo in
aula su temi quali immigrazione in Trentino, attività di ATAS onlus,
servizi del territorio inclusa la visita ad alcuni enti, mercato del
lavoro in Trentino, relazionarsi con utenti provenienti da diversi
paesi. Per chi intendeva poi prestare volontariato presso gli sportelli
di ATAS onlus è stato realizzato un periodo di affiancamento agli
operatori di ATAS onlus nei servizi di orientamento alla ricerca lavoro.
Risultati
16
giovani hanno acquisito conoscenze di base sul mondo dell’immigrazione e
sull’orientamento alla ricerca del lavoro a favore dei migranti.
Finanziatore
Fondazione Trentina per il Volontariato Sociale.
Periodo e luogo di realizzazione
Dicembre 2009 - giugno 2010, Rovereto.
Obiettivi
Diffondere la cultura di genere e delle pari opportunità a livello locale e rafforzare le condizioni e le competenze delle donne immigrate.
Attività
Durante la sua prima fase il progetto ha coinvolto un gruppo di 9 donne (di origine marocchina, kosovara e rumena) che hanno partecipato ad un corso di formazione di 32 ore. Affrontando argomenti concreti e non, si è cercato di offrire loro sia una maggior conoscenza delle leggi e dei diritti che le riguardano per potersi orientare più facilmente tra i servizi e gli uffici del territorio, sia una maggiore consapevolezza delle reti associative che esistono sul nostro territorio. Durante la seconda fase sono state coinvolte 8 donne di Rovereto e Trento (partecipanti al percorso formativo in questa o nella passata edizione del progetto Tutti i Colori delle Donne o che risiedono nei nostri alloggi) che si sono rese protagoniste di alcuni scatti fotografici realizzati dal Circolo Fotografico “L'Immagine” di Rovereto, sulla base dei quali è stata creata mostra nella Biblioteca Civica di Rovereto inaugurata a fine giugno 2010 con l'intento di mostrare il vissuto quotidiano delle donne straniere sul territorio locale.
Risultati
Donne straniere formate su diversi aspetti legati a gestione della casa, lavoro, legislazione, orientamento ai servizi del territorio trentino. È stata acquisita una maggiore conoscenza della città di Rovereto da parte delle donne partecipanti e una più approfondita conoscenza della vita quotidiana delle donne straniere da parte dei visitatori della mostra fotografica. Si sono incrementati i momenti di scambio di esperienza tra donne immigrate di diverse provenienze, con i docenti e con i fotografi del Circolo Fotografico L’Immagine.
Finanziatore
Provincia Autonoma di Trento - Pari Opportunità
Partner
Associazione Città Aperta, Circolo Fotografico L’Immagine, Associazione Cristiano-Culturale degli Ucraini in Trentino - RASOM, Associazione Moldava Aperta a Tutti – AMATI; patrocinio del Comune di Rovereto.
Periodo e luogo di realizzazione
Ottobre 2008 - maggio 2009, Trento.
Obiettivi
Promuovere le pari opportunità delle donne immigrate, rafforzare le loro competenze e migliorare le loro condizioni di vita nel Trentino.
Attività
Il percorso formativo proposto all’interno del progetto è stato realizzato presso la ‘Casa Femminile’ di Trento gestita da ATAS onlus e ha coinvolto 14 donne immigrate che hanno potuto approfondire i seguenti temi per un totale di 35 ore: conoscenza del territorio trentino, legislazione sociale e diritti delle donne immigrate, aspetti di economia domestica, testimonianze, visita guidata alla città di Trento.
Risultati
Il percorso formativo proposto è stato apprezzato e ritenuto molto utile dalle 14 donne immigrate partecipanti, che hanno valutato positivamente le conoscenze acquisite e anche la visita turistica alla città. Molte delle corsiste hanno espresso il desiderio di partecipare ad altri corsi, sottolineando però la necessità di percorsi formativi utili ad un riconoscimento lavorativo futuro. Era previsto un percorso fotografico in collaborazione con un fotografo di Trento che non è stato realizzato.
Finanziatore
Provincia autonoma di Trento – Pari opportunità.
Partner
Associazione Cristiano-Culturale degli Ucraini in Trentino – RASOM, Associazione Moldava Aperta a Tutti – AMATI, Associazione multietnica CASVI.
Periodo e luogo di
realizzazione
Marzo-Agosto
2008, Trento e sedi periferiche.
Obiettivo
Promuovere la cultura
dell’associazionismo e del volontariato tra i giovani, inclusi i
nuovi cittadini.
Attività
È stato realizzato un
percorso formativo della durata di 45 ore diretto a 15 partecipanti e
6 uditori sui seguenti temi: contesto dell'immigrazione in Trentino,
interculturalità e gestione dei conflitti, aspetti fondamentali
dell'associazionismo e costruzione di reti sul territorio,
fundraising e marketing sociale. A ciò si aggiungono 40 ore di
applicazione pratica delle competenze acquisite attraverso
l'inserimento diretto nell'Associazione con affiancamento degli
operatori di Atas onlus nelle loro attività quotidiane e role
playing durante le attività di raccolta fondi e creazione della rete
nel territorio. Infine,
è stata elaborata, stampata e divulgata la “Miniguida per le
Associazioni degli immigrati in Trentino” contenente informazioni
utili per nascenti associazione degli immigrati quali elementi di
natura amministrativa, civilistica e fiscale e un elenco di
associazioni di nuovi cittadini.
Risultati
Nuovi volontari,
soprattutto stranieri, hanno acquisito conoscenze e competenze sul
fenomeno migratorio in Trentino, sulla gestione dei conflitti
interculturali, sull’associazionismo e la creazione di reti di
immigrati e sono stati avviati alle attività di volontariato presso
le strutture di ATAS onlus. Inoltre, è stata elaborata, stampata e
diffusa una miniguida per le associazioni degli immigrati in Trentino.
Finanziatore
Fondazione Trentina per
il Volontariato Sociale.
Partner
Associazione
studentesca UniStudent, Comune di Trento, Confini online.
Periodo e luogo di
realizzazione
Ottobre
2007 - febbraio 2008, Trento e Peja Pec
(Kossovo).
Obiettivo
Fornire ai 30 giovani
trentini e kosovari coinvolti elementi teorici e pratici per
volontari operanti in situazioni di conflitto sociale e di convivenza
tra comunità di diversa nazionalità e portatori di interessi
(apparentemente) contrastanti, in un confronto aperto tra i giovani
trentini e kosovari, che riproponga in chiave di scambio positivo e
crescita la relazione di partenariato territoriale o di cooperazione
tra la comunità trentina e kosovara.
Attività
Il progetto ha coinvolto
15 volontari trentini e 15 volontari kosovari e ha previsto:
affiancamento agli operatori Atas onlus, presentazione del servizio
specifico con l'operatore, visita sul campo affiancati dall'operatore
per visione ravvicinata della problematica dell'integrazione; visita
guidata a Trento; training di formazione teorica: elementi di
approccio non violento alla trasformazione dei conflitti; elementi di
contesto sul tema dell'immigrazione; integrazione in Trentino e
interazioni privato sociale e pubblico, servizi esistenti.
Partner
Associazione
Trentino con il Kosovo (capofila), Centro
per l’Informazione Cinformi, Centro Millevoci della Provincia di
Trento, Operazione Colomba, Atas Cultura.
Periodo e luogo di realizzazione
Febbraio - dicembre 2007, Trento.
Obiettivi
Sostenere l’integrazione dei richiedenti asilo, rimuovere gli ostacoli comunicativi, conoscitivi e di relazione e sperimentare nuove pratiche di lotta contro le discriminazioni e le disuguaglianze.
Attività
Corso di formazione di 400 ore per 14 richiedenti asilo sui seguenti temi: apprendimento della lingua italiana, conoscenze informatiche; conoscenze relative alla sicurezza sul lavoro e normative; conoscenza del territorio trentino; corso di legislazione sociale, del lavoro e dell'immigrazione; diritti e doveri dei richiedenti asilo e rifugiati; tirocinio in aziende.
Risultati
A fronte di alcune difficoltà relative all'apprendimento dei contenuti del corso, alla scarsa costanza nello studio e nella frequenza delle lezioni stesse, il corso di formazione ha, comunque, avuto un ruolo positivo in termini di sviluppo di conoscenze e competenze. I corsisti hanno giudicato la durata complessiva del percorso eccessiva e ciò è stato dimostrato dal fatto che solo 5-6 persone (3 delle quali hanno svolto il tirocinio) hanno frequentato le lezioni in modo regolare.
Finanziatore
Equal, FSE, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Partner
Kervan Onlus (titolare del progetto, ATAS onlus in affidamento), Provincia di Lecce, Consorzio InformData, Associazione Fluss, Centro d'informazione per l'immigrazione della Provincia Autonoma di Trento, Associazione degli Industriali della Provincia di Trento, Comune di Trento.
Periodo
2005-2007
Obiettivi
Affrontare
il problema della difficoltà di inserimento e reinserimento nel
mercato del lavoro dei lavoratori immigrati
e rimuovere le cause che sono all’origine del sotto impiego degli
immigrati costruendo un modello teso a facilitare l’incontro tra
offerta e domanda di lavoro.
Attività
Costruzione
di una rete transnazionale sperimentale per azioni di reclutamento,
selezione e formazione centrata sul fabbisogno di competenze.
La partecipazione dell'Associazione Trentina Accoglienza Stranieri
onlus nell'ambito del progetto "PONTEST" ha permesso di
cooperare con una rete di sportelli sul territorio a cui fanno
riferimento gli stranieri immigrati per le attività di promozione,
coinvolgimento e diffusione del progetto sul territorio.
Partner
Trento
School of Management, ATAS onlus, Camera di
Commercio di Trento, Dipartimento di Scienze giuridiche
dell’Università degli Studi di Trento, ITC Irst, Ente
Bilaterale Artigianato Trentino,
Istituto Regionale di
ricerca Sociale.
La
rete di sostegno è costituita dai partner di progetto ed inoltre
dall'Istituto Regionale di Ricerca Sociale e dall'Associazione
Trentina Accoglienza Stranieri onlus.
Periodo
e luogo di realizzazione
Febbraio
- luglio 2007, Trento.
Obiettivi
Aumentare le opportunità
di miglioramento della posizione occupazionale e sociale degli
immigrati attraverso il passaggio ad un lavoro autonomo. Trasmettere
agli ispiranti imprenditori stranieri conoscenze e capacità per dare
vita ad attività economiche proprie, cercando di coniugare le
peculiarità della propria tradizione e cultura con la legislazione
italiana ed il territorio, in particolare modo quello trentino.
Attività
Il corso di formazione,
destinato agli immigrati in procinto di creare un'attività autonoma
e neo-imprenditori, per due gruppi di partecipanti per un totale di
24 persone, si è svolto a Trento ed è stato strutturato nei
seguenti moduli: introduzione all'intervento formativo; cultura
imprenditoriale italiana; Internet e Office per la gestione delle
informazioni; lo start up d'impresa con visita in azienda; la
conduzione amministrativo-gestionale di società; pari opportunità;
privacy dei dati e normativa l. 626; valutazione dell'intervento
formativo; formazione a distanza.
Risultati
I
partecipanti, in procinto di creare un'attività autonoma e
neo-imprenditori, hanno avuto modo di approfondire gli elementi
essenziali per la creazione e gestione di un’impresa.
Finanziatore
FSE,
PAT, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Partner
Comprensorio
della Valle di Non Assessorato alle politiche sociali del Comune di
Cles, Associazione degli Industriali della
Provincia di Trento, Servizio per le politiche sociali (Cinformi),
Centro di Formazione Professionale dell’Università Popolare
Trentina, Commissione provinciale pari opportunità tra uomo e donna,
Associazione di volontariato ATAS Cultura, Associazione Cristiana
Culturale degli Ucraini in Trentino - RASOM.
Periodo
e luogo di realizzazione
Febbraio
- luglio 2006, Trento.
Obiettivi
Offrire
ai neo-imprenditori immigrati stranieri conoscenze e capacità per
dare vita ad attività economiche proprie, cercando di coniugare le
peculiarità della propria tradizione e cultura con la legislazione
italiana ed il territorio trentino.
Attività
Il
corso di formazione, destinato agli immigrati in procinto di creare
un'attività autonoma e a neo-imprenditori, per due gruppi di
partecipanti per un totale di 24 persone, si è svolto a Trento ed è
stato strutturato nei seguenti moduli: introduzione all'intervento
formativo; cultura imprenditoriale italiana; Internet e Office per la
gestione delle informazioni; lo start up d'impresa con visita in
azienda; la conduzione amministrativo-gestionale di società; pari
opportunità; privacy dei dati e normativa l.
626; valutazione dell'intervento formativo; formazione a distanza.
Risultati
I
partecipanti, in procinto di creare un'attività autonoma e
neo-imprenditori, hanno avuto modo di approfondire gli elementi
essenziali per la creazione e gestione di un’impresa.
Finanziatori
FSE,
PAT, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
Partner
Associazione
donne immigrate AGORÀ,
Associazioni di volontariato degli immigrati polacchi, ucraini,
latino-americani, Assessorato alle politiche sociali del Comune di
Trento, Assessorato alle politiche sociali del Comune di Tione.
Periodo
e luogo di realizzazione
Febbraio-luglio
2006, sede centrale di Trento e sede periferica di Tione.
Obiettivi
Sostegno
della genitorialità delle donne-madri ed eventuali coppie con figli
minori in patria.
Attività
Il
presente progetto ha coinvolto 30 persone tra madri e giovani coppie
in un percorso formativo che ha affrontato i seguenti temi:
psicologia della famiglia, immigrazione, orientamento e
accompagnamento nelle pratiche burocratiche per il ricongiungimento
dei minori, sostegno
informativo all’inserimento nel contesto locale dei minori
ricongiunti e apprendimento
dei nuovi mezzi di comunicazione a distanza (P.C. web camera).
Risultati
Rispetto
alla prima edizione dell'iniziativa, il presente progetto ha voluto
dare modo alle madri o coppie straniere di approfondire le tematiche
relative all'informatica e ai nuovi mezzi di comunicazione a
distanza. Ciò ha permesso l'accrescimento del benessere delle madri
e delle coppie straniere che hanno partecipato al concorso.
Finanziatore
Assessorato
all’Istruzione e alle Politiche Giovanili della Provincia Autonoma
di Trento.
Partner
Comune
di Trento – Assessorato alle Politiche Sociali, Donne Immigrate
AGORA', Comune di Tione – Assessorato alle Politiche Sociali,
Centro di Formazione Professionale dell'Università Popolare
Trentina, Associazione Cristiano-Culturale degli Ucraini in Trentino,
Associazione Latinoamericana MI GENTE, Associazione dei Polacchi in
Trentino, Centro Mille Voci della Provincia Autonoma di Trento.
Periodo
e luogo di realizzazione
Febbraio
- maggio 2006, Trento.
Obiettivi
Favorire
l’orientamento lavorativo attraverso un processo di
risocializzazione e di consolidamento dell’autostima per mezzo
dell’acquisizione di abilità manuali ed espressive in senso
creativo dei detenuti stranieri in Trentino.
Attività
Corso
di formazione per 10 detenuti con le seguenti attività: laboratorio
teatrale, messa in scena dello spettacolo, nozioni base sulla
normativa relativa al reato, al procedimento penale ed esecuzione
della pena; nozioni di base sulla sicurezza sul posto di lavoro.
Finanziatore
FSE,
PAT, Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Risultati
Il
corso è stato apprezzato dai detenuti, in quanto per alcuni mesi
hanno potuto sentirsi liberi di esercitare gli stessi diritti, le
stesse attività, che si svolgono fuori dal carcere. Il corso, da
diversi punti di vista, è stato anche un corso rieducativo. Ha fatto
riflettere i detenuti, ma nello stesso tempo ha aumentato la loro
autostima.
Partner
Docenti
e studenti del Liceo Leonardo da Vinci di
Trento, Comune di Trento, Centro Audiovisivi della Provincia Autonoma
di Trento.
Periodo
e luogo di realizzazione
Ottobre
2005 - giugno
2006, Trento.
Obiettivo
Migliorare
l'assistenza agli anziani attraverso la formazione di persone
immigrate attive o in cerca di lavoro nel settore della cura degli
anziani.
Risultati
I
12 partecipanti hanno acquisito conoscenze e competenze necessarie
per entrare nel mondo del lavoro, in particolare nel settore
dell'assistenza agli anziani.
Attività
Il
corso di formazione ha fornito ai 12 partecipanti le seguenti
competenze: conoscenze linguistiche e di cultura italiana,
organizzazione dei servizi di assistenza della persona anziana; la
conduzione amministrativa-gestionale di attività di cura, la
comunicazione gestionale e la gestione del conflitto. Inoltre, si
danno alle persone immigrate delle competenze trasversali, quali le
conoscenze sulla normativa del lavoro, dei diritti dei lavoratori e
della normativa sulla privacy, competenze informatiche che possono
essere utili per loro anche in attività diverse da quelle del
badantato, riuscendo ad inserirsi meglio nella società e a
partecipare in altri modi alla vita lavorativa e sociali; indicazioni
e orientamenti nella ricerca del lavoro nel settore della cura.
Finanziatore
Comune
di Trento - Assessorato
alle politiche sociali,
Comune di
Tione di Trento – Assessorato alle politiche sociali,
Commissione
provinciale per le pari opportunità.
Partner
Consorzio
Promocare, Associazione Donne Immigrate Agorà, Associazione Polacchi
in Trentino, Associazione Ucraini in Trentino, Associazione
Latino-americana Mi Gente, Caritas Diocesana, Associazione Atas
Cultura, Scuola di Preparazione Sociale, CGIL.
Periodo e luogo di realizzazione
Ottobre 2005 - febbraio 2006, Trento.
Obiettivo
Favorire, attraverso nuove tecnologie la comunicazione tra gli immigrati presenti sul territorio trentino e le loro famiglie nel paese di origine.
Attività
Il progetto-pilota è articolato in interventi operativi volti allo sviluppo in Trentino della rete tra l'immigrato e la propria famiglia e sull'incoraggiamento degli immigrati a non perdere i contatti con la patria e la comunità di origine.
Il progetto mira alla realizzazione di nuovi servizi a favore delle comunità straniere in Trentino, attraverso le fasi di mappatura dei potenziali utenti/bisogni, promozione dei servizi rivolti allo sviluppo dei contatti tra gli immigrati in Trentino ed i loro cari attraverso la rete Internet che permette di risparmiare sulla bolletta telefonica o costo della chiamata, con l'obiettivo di far acquisire ad ATAS onlus gli strumenti per poter offrire una gamma di nuovi servizi per soddisfare bisogni/esigenze emergenti dell'immigrato di oggi.
Risultati
In seguito una primaria fase di ricerca e mappatura dei bisogni esistenti e dei potenziali utenti, è stato realizzato un “web point” presso ATAS onlus all'interno del quale la persona immigrata ha avuto la possibilità di mettersi in contatto con i propri familiari all'estero attraverso l'utilizzo di diverse tecnologie informatiche.
Finanziatore
ORGANISMO INTERMEDIARIO COOPERATIVO TRENTINO piccoli sussidi per l'inclusione sociale, con il concorso finanziario dell'Unione Europea, Fondo Sociale Europeo e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali- O.F.P.L. del Fondo Sociale Europeo.
Periodo
e luogo di realizzazione
Marzo
- giugno 2005, sede centrale di Trento e sede Periferica di Tione.
Obiettivo
Aiutare
e sostenere le donne madri ed eventuali coppie di
stranieri con figli minori in
patria.
Attività
Percorsi
formativi condotti da esperti qualificati sul modello metodologico
del gruppo di mutuo-aiuto. Informazione, sostegno ed orientamento
nelle pratiche burocratiche per il ricongiungimento dei minori. Aiuto
all’inserimento nel contesto locale dei minori ricongiunti.
Risultati
Il
progetto ha facilitato l'attuazione di percorsi di accompagnamento
“soft” nei percorsi burocratici di ricongiungimento, permettendo
la consapevolizzazione e la condivisione dei problemi comuni a più
coppie o madri e della loro soluzione. Tutto ciò ha aumentato il
benessere di madri e genitori e ha contribuito ad attivare il
protagonismo del volontariato familiare straniero.
Finanziatore
Assessorato
all’Istruzione e alle Politiche Giovanili della Provincia Autonoma
di Trento.
Partner
Associazione
ASI, Associazione Donne Immigrate AGORA'.
Periodo
e luogo di realizzazione
Settembre
2004 - maggio 2005, Trento
Obiettivi
Ripensamento
dell'organizzazione interna dell'Associazione attraverso lo sviluppo
di competenze informatiche ed organizzative da parte dei propri
dipendenti per rispondere in maniera efficace alla rapida evoluzione
del contesto migratorio.
Attività
Il
corso di formazione realizzato si è rivolto ai 25 dipendenti di ATAS
onlus e ha trattato i seguenti argomenti: informatizzazione e analisi
dei dati, comunicazione e presentazione dei dati, comunicazione sul
web, problematiche relative alla gestione degli alloggi, pratiche
lavorative relative alle cartelle sociali, sviluppo del fund raising
nel terzo settore, legge 626 e applicazione del codice in materia di
protezione dei dati personali e sensibili.
Finanziatore
Fondo
Sociale Europeo-Ufficio Piccoli Sussidi Federazione Trentina delle
Cooperative.
Periodo
Giugno
2002 - dicembre 2004
Obiettivi
Il
presente progetto aveva come finalità quella di creare un'impresa
sociale per promuovere l'inserimento regolare e qualificato e la
promozione delle donne straniere che operano nel settore della cura.
Attività
Le
attività del presente progetto sono tese allo sviluppo di un modello
di impresa sociale sulla base dell'analisi del contesto esistente ed
individuando una forma giuridica ed organizzativa che meglio si
presti ad inserire e a promuovere le donne immigrate in Trentino che
operano nel settore della cura. Il progetto, quindi, ha previsto le
attività di progettazione e start-up dell'impresa, la selezione
delle donne immigrate e la loro formazione per renderle soggetti
attivi dell'impresa nascente.
Risultati
Costituzione
dell’impresa sociale Consorzio PromoCare
e dell’Associazione delle Donne Immigrate AGORA’.
Finanziatore
Fondo
Sociale Europeo.
Partner
Federazione
Trentina delle Cooperative, Comune di
Trento, ATAS onlus, ISSAN, Università degli Studi di Trento,
Formazione Lavoro, ACLI, CARITAS.
Oggi si parla molto di microcredito, come strumento utilizzato soprattutto nei Paesi in via di sviluppo per offrire alle persone povere la possibilità di intraprendere un percorso in autonomia. In realtà il microcredito ha origini antiche che ci riportano all’istituzione dei Monti di Pietà: creare una rete di sostegno alle persone in difficoltà, generare fiducia e opportunità, prevenire forme parallele ma illegali di accesso al credito come nel caso dell’usura.
Attraverso questo progetto la Fondazione Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, l’Associazione Trentina Accoglienza Stranieri onlus, la Cassa Rurale di Aldeno e Cadine e il Comune di Trento, ispirandosi al modello sperimentato dalla Compagnia di San Paolo nel 2003, si sono unite in un progetto di rete, aperto comunque al confronto e alla collaborazione con altre realtà impegnate in questo campo che condividono lo spirito etico e filantropico che ispira questa iniziativa.
Il progetto sperimentale “Microcredito agli immigrati stranieri” intende offrire l’opportunità di crescita personale e socio-economica ad immigrati con regolare permesso di soggiorno, residenti nella Provincia Autonoma di Trento, che intendono sviluppare una attività o seguire percorsi di formazione finalizzati all’occupabilità ma che, per cause diverse, hanno difficoltà nell’accesso al credito.
Dal 2007 al 2010 sono stati erogati 37 microcrediti. Il progetto è attualmente in una fase di sospensione e rilancio, con l'intenzione di rafforzare l'esperienza realizzata finora grazie a nuovi finanziamenti, con il coinvolgimento di altri enti del territrio trentino e con un processo rafforzato di istruttoria, formazione, tutoraggio e monitoraggio dei microcrediti erogati. In collegamento con questo progetto sono state realizzate due edizioni della Miniguida per Imprenditori Stranieri.